Description
Giuseppe Pantano & Concertango – Una Historia di Tango
Giuseppe Pantano – Piano
Feat. Concertango
This discographic work, entitled “Una Historia di Tango”, was recorded by the Ensemble Concertango.
Concertango is a cultural project that goes back a long way; the result of comparisons with musicians, dancers or simple enthusiasts, which prompted the author to search for new sounds and original languages related to the world of Argentine tango, but not designed exclusively for dance, favoring instead the enjoyment of pure and simple musical listening. From this initial idea a new project was born with nine unreleased songs, composed and arranged by Giuseppe Pantano with the collaboration of Maestro Claudio Vadagnini, who oversaw the orchestration.
A very precise choice was made by the composer, that is to think of the bandoneon without solo excesses, respecting the harmonic texture of each piece, bringing out the delicate balance between all the instruments in a continuous game of variations, dissonances and rhythmic changes.
This approach and the freedom of expression aim at opening scenarios and evocative images guaranteed by the succession of themes and counterpoints, typical of classical music, masterfully creating a continuous dialogue between all the musicians, with always recognizable themes, with arrangements full of personality and with endings that are not always obvious.
Questo lavoro discografico, intitolato “Una Historia di Tango”, è stato registrato dall’Ensemble Concertango.
Concertango è un progetto culturale che risale a molto tempo fa: è frutto di confronti con musicisti, ballerini o semplici appassionati, che hanno spinto l’autore a ricercare nuove sonorità e linguaggi originali legati al mondo del tango argentino, ma non pensati esclusivamente per il ballo, privilegiando invece il piacere del puro e semplice ascolto musicale. Da questa idea iniziale è nato un nuovo progetto con nove brani inediti, composti e arrangiati da Giuseppe Pantano con la collaborazione del Maestro Claudio Vadagnini, che ha curato l’orchestrazione.
Una scelta ben precisa è stata fatta dal compositore, quella di pensare al bandoneon senza eccessi solistici, rispettando la trama armonica di ogni brano, facendo emergere il delicato equilibrio tra tutti gli strumenti in un continuo gioco di variazioni, dissonanze e cambi ritmici.
Questo approccio e la libertà di espressione mirano ad aprire scenari e immagini suggestive garantite dal susseguirsi di temi e contrappunti, tipici della musica classica, creando magistralmente un dialogo continuo tra tutti i musicisti, con temi sempre riconoscibili, con arrangiamenti pieni di personalità e con finali affatto scontati.
